Da quasi cinquant'anni la famiglia Benetton, una delle più ricche, potenti ed influenti del Paese, sostiene il club più importante della città.
Per questo, quando alla fine della passata stagione i bianco-verdi si sono trovati ad un passo da un doloroso addio al rugby professionistico, un misto di delusione e preoccupazione ha invaso i salotti ovali del Vecchio Continente.
Ora, passata la grande paura, una nuova squadra è rinata dalle ceneri di quella che aveva chiuso il 2013/2014 conquistando la qualificazione alla Champions Cup.
La partenza di molte delle stelle Azzurre che avevano fatto grande il recente passato dei Leoni d'Italia e il contestuale arrivo di un nutrito contingente di stranieri dai profili più o meno illustri ha creato un gruppo che, seppur ancora alla ricerca del primo punto della nuova stagione, sta lavorando sodo per riportare il Benetton ai fasti del passato.
"Siamo nel bel mezzo della costruzione di una squadra nuova e per questo dobbiamo avere pazienza e proseguire a dedicarci tutti, giocatori, tecnici e dirigenti, anima e corpo a questo preggetto" conferma Antonio Pavanello, da anni amatissimo capitano dell'armata bianco-verde, "abbiamo dovuto salutare molti dei nostri migliori giocatori durante l'estate e abbiamo introdotto molti volti nuovi, la stragrande maggioranza stranieri.
Abbiamo anche cambiato la guida tecnica e stiamo adottando una nuova idea di gioco. È chiaro quindi che stiamo vivendo un periodo particolarmente duro ma, si sa, Roma non è stata costruita in un giorno, e per questo dobbiamo rimanere concentrati sul lavoro che ci attende giorno dopo giorno. Sono certo che i risultati non tarderanno ad arrivare".
Lo sbarco in Ghirada di Umberto Casellato, uno dei migliori tecnici italiani e soprattutto uomo nato, cresciuto e lanciato sul palcoscenico del rugby internazionale proprio a Treviso, è senza dubbio uno dei colpi del mercato estivo bianco-verde.
La sua nomina ha portato in dote una nuova idea di rugby e, sebbene molti dei giocatori al centro del vecchio sistema stiano faticando ad adattarsi ai nuovi principi, in casa Benetton c'è grande fiducia nel futuro. "Veniamo da un decennio di rugby dallo spiccato accento sudafricano, dove la fisicità del nostro pack è sempre stata al centro del gioco", spiega Pavanello, oltre 200 presenze con la maglia bianco-verde "un gioco nel quale l'avanzamento era ricercato principalmente per linee dirette con i primi otto uomini dello schieramento.
Ora stiamo lavorando ad una concezione molto più dinamica e aperta di gioco, un rugby molto più 'corso' che dovrebbe dare alla nostra trequarti un ruolo sempre più importante. È chiaro che non si tratta di un processo rapido ed immediato. Richiederà del tempo".
Le speranze di Treviso in un inizio di stagione positivo si sono però infrante contro una serie di infortuni che hanno costreto ai box alcuni dei giocatori più importanti del gruppo.
La stella internazionale Alessandro Zanni, per esempio, uno dei giocatori più affidabili del gruppo Azzurro di Jacques Brunel, e il neo-acquisto Albert Anae devono ancora fare il loro esordio stagionale mentre Francesco Minto, Simone Favaro, Edordo Gori e Jayden Hayward, un altro fondamentale nuovo arrivo, hanno trovato da pochissimo il proprio spazio in lista-gara.
"La situazione infortunati non e certo delle migliori", conferma Pavanello, "giocare senza alcuni dei nostri migliori giocatori ci ha messo in una situazione senza dubbio difficile ma credo che stiamo iniziando a girare e per questo dobbiamo semplicemente rimanere concentrati sul nostro lavoro".
In effetti durante la off-season Treviso si è assicurata peso e punch per il pack e velocità, qualità ed affidabilità per i trequarti ma a causa degli infortuni è stata costretta a fare i conti con poche opzioni in prima linea, con una limitata mobilità in terza linea è soprattutto ha dovuto scendere in campo per tutto il mese di settembre senza i due numeri nove titolari.
"Beh, credo non serva aggiunger altro", annuisce il 32enne veterano Azzurro, "stiamo lavorando allo sviluppo di un gioco molto più dinamico ed è abbastanza complesso raggiungere il giusto livello di efficacia senza questo tipo di giocatori".
Nonostante le difficoltà del momento, la decisone di mantenere Treviso al centro del rugby professionistico italiano per almeno i prossimi quattro anni è stata salutata con grande entusiasmo dal movimento Azzurro.
La storia infatti insegna che il club presideuto dal 1997 da Amerino Zatta è da sempre uno dei più importanti serbatoi del Paese per le selezioni nazionali e nei decenni da Treviso sono stati lanciati alcuni dei più importanti giovani talenti del Paese.
Giocatori come Michele Campagnaro, Angelo Esposito e Luca Morisi sono stati di recente presentati al rugby internazionale proprio allo Stadio Monigo e altri potenziali Azzurri come l'ex flanker della nazionale under 20 Marco Lazzaroni sono pronti a lasciare il proprio segno.
"Penso che il lavoro eccellente fatto dal club per lo sviluppo dei giovani talenti italiani sia fondamentale per noi", conferma Pavanello, "abbiamo molti ventenni nel nostro gruppo e anche se al momento non sono ancora elementi pronti a dare il proprio contributo alla causa con continuità, proprio per la loro inesperienza, sono certo che rappresentino il pilastri del sistema-Treviso nel futuro prossimo".
Casa aspettarsi dunque dal Benetton in questa stagione? "Senza ombra di dubbio maggiore divertimento", sorride Pavanello, "so di per certo che se riusciremo a rimenere in salute, presto inizieremo a giocare con maggiore tranquillità e sicurezza con i nostri trequarti e sapremo dimostrare alle formazioni celtiche di essere pericolosi per tutti".
Enrico Borra
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