I veneti si sono aggiudicati otto dei dieci punti messi in palio nell'attesa sfida nazionale di andata e ritorno che l'organizzazione di Pro12 ha da tempo riservato al periodo festivo, superando in classifica la formazione bianco-nera e cogliendo i primi due successi della stagione 2014/15.
Se dal punto di vista tecnico il bilancio è certamente in chiaroscuro, soprattutto per la disastrosa sfida di Monigo che ha visto le formazioni di Casellato e Cavinato esprimersi su livelli inadeguati agli standard richiesti dal Torneo (per altro a soli sei giorni dalla sfida del XXV Aprile, nella quale i due club avevano al contrario espresso un buon rugby), dal punto di vista dell'entusiasmo e della partecipazione il doppio derby ha senza alcun dubbio confermato la sua importanza strategica per il movimento.
Sono infatti stati quasi 9.500 (9.455) gli spettatori accorsi a Parma e a Treviso per assistere alla sfida fratricida, un numero che seppure in leggera flessione rispetto al dato del 2013 (9.862 spettatori, un calo di circa il 4%) conferma quanto il doppio derby sia oramai diventato un appuntamento immancabile per il pubblico ovale del Belpaese. Rispetto all'esordio della stagione 2010/2011 infatti, quando a rappresentare l'Italia in Celtic League oltre al Benetton Treviso c'erano gli Aironi del presidente Melegari, le presenze per il doppio appuntamento di fine anno sono aumentate di oltre 20 punti percentuale (+23,97% con un incremento di 1.828 spettatori dai 7.627 di allora).
Significativo anche il confronto con la stagione di esordio delle Zebre, quando nei due match con Treviso si erano contate ottomila presenze tra Parma e Monigo. In tre stagioni l'aumento dell'affluenza ha infatti toccato i 18 punti percentuale (+18,187%) con una crescita di 1.455 presenze. Numeri che fanno bene al rugby "made in Italy" capace di creare in un quinquennio un evento oggi vissuto con grande partecipazione dal pubblico e molto atteso dalle dirigenze dei due club.
Per capire l'importanza del doppio derby, basta prendere in considerazione i dati delle singole società. I pessimi risultati di Treviso avevano infatti raffreddato una piazza, quella veneta, da sempre motore del rugby tricolore, creando qualche preoccupazione anche sul ponte di comando bianco-verde che aveva visto la media spettatori per le partite interne di Guinnes Pro12 crollare dalle 4.149 unità del 2013 (con picco di 4.981 spettatori nel debutto stagionale contro il Munster) sotto addirittura quota tremila (2.937 spettatori di media nei quattro incontri disputati fin qui a Monigo).
I 4.925 spettatori registrati per la vittoria di sabato, oltre a confermare il quasi totale sold out per il terzo anno consecutivo (4.862 presenze dodici mesi fa, 5.000 nel 2012) rappresentano un incremento di quasi 68 punti percentuale sul dato medio stagionale e un +41% rispetto alle 3.491 presenze dell'esordio contro Munster (massimo di questa stagione).
Ancora più significativo il dato letto in chiave-Zebre. Nonostante la franchigia federale, forte del buon avvio di stagione, abbia saputo migliorare la deludente media-presenze pre-derby del 2013 (2.040 spettatori in quattro gare, con massimo di 2.800 presenze per la sfida ai Glasgow Warriors) portandola oltre quota 2.500 (2.596 con picco di 2.812 presenze per la gara con gli Ospreys), ha infatti toccato proprio contro il Benetton il suo secondo risultato più alto di sempre.
I 4.530 spettatori fatti registrare due settimane fa al XXV Aprile, seppure in calo di circa 500 presenze rispetto al dato di dodici mesi fa (5.000 spettatori, ineguagliato record di franchigia), rappresentano un incremento di oltre 1.700 presenze sul dato medio stagionale (vale a dire un clamoroso +61%).
Cifre che confermano quanto entusiasmo la sfida tra le due formazioni italiane del Guinness Pro12 sia importante per il movimento italiano.
Enrico Borra
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